Viaggio in altre realtà

 Rene Gross - Yavanna, Queen of the Earth

Serata meditativa quella di ieri: come talvolta mi capita, la Natura ha voluto rendermi partecipe della sua meravigliosa bellezza. Così ho pensato di dividere con voi ciò che mi è rimasto nel cuore da quell'incontro tanto speciale.

Ad occhi socchiusi mi sono lasciata guidare dal fluire del respiro, avventurandomi oltre il tangibile con calma e serenità fino a giungere ad una finestra aperta che guardava su una valle. Dinnanzi a me uno scorcio del villaggio che è scenario di molti miei viaggi nell'altrove. Inflorescenze e alberi di vario genere stanno nei recinti che proteggono le casupole, distinte le une dalle altre in ogni singola parte, nella forma, nel colore e negli odori che le stanno addosso.

Piove forte sulla terra che il sole ha scaldato fino a poche ore fa, ne percepisco il calore che sale ribelle contro il freddo della pioggia e crea una sottile nebbolina in cui desidero ardentemente perdermi. Il cielo è carico di nubi grigie che premono sull'ultimo frammento di luce, che tinge il cielo del colore dei miei occhi. O forse è il mio sguardo puntato in quel fascio di luce solare che lotta contro il buio che trasferisce il suo azzurro cupo al di sotto delle nuvole.

Al riparo dalla pioggia che continua a cadere sul terreno mi godo il tumulto che si scatena davanti a me: l'aria è gradevolmente fresca, sa di erba appena tagliata e di quello che nella realtà che mi ospita chiamiamo asfalto. E' una sensazione particolarissima quella che mi provocano questi due odori così radicalmente diversi tra loro, che ho fatto miei fin dal primo tempo in cui respirai. A questi si mescola il profumo della resina che sgorga densa dal legno della struttura di questa finestra da cui mi affaccio.

Si è fatto buio, anche l'ultima resistenza del Sole ha ceduto il passo all'oscurità e la presenza della Signora non è che un sottile bagliore nel cielo. Quasi non la vedo ma so che Lei è lì, sopra la mia testa, ad ascoltarmi e a consolarmi quando mi faccio travolgere dal sguazzabuglio umano delle emozioni. E con Lei le Stelle, che sono i suoi occhi luminosi che mai mi abbandonano, che instancabili vagano come suoi segreti messaggeri o sono immoti guardiani a protezione della volta celeste.

Quanta delizia è questo momento in cui l'eccezionale semplicità della Grande Madre mi si rivela!

Quanto grande è la tentazione di non tornare più da questo stato meditativo che mi trasporta altrove e che sempre più mi addolora abbandonare!

Ma devo tornare perchè questo non è ancora la mia dimensione, non è completo il mio percorso alla ricerca di Lei. Lascio qui un sospiro profondo che porta con sè una parte di me che ritroverò quanto tornerò a guardare attraverso questa finestra.

Fedelma - Fedelmuccia.splinder.it

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