Libri su Triora (parte 2)

Foto di Bautisterias

Triora, Anno Domini 1587.Storia della stregoneria nel Ponente Ligure

Di Ippolito Edmondo Ferrario
De Ferrari Editore, 280 pagine

“Triora è la Loudun italiana, la Salem europea. Ma è più giusto dire che Loudun è la Triora di Francia e Salem la Triora del New England, poiché il celebre processo alle streghe si svolse a Triora nel 1588, e indubbia è la sua priorità cronologica, mentre in nulla è inferiore agli altri due in quanto a spaventosa tensione” (Quirino Principe).

Che cosa scatenò la feroce caccia alle streghe che imperversò nell’isolato borgo di montagna? Fu una terribile carestia a mettere in ginocchio il paese o la manovra speculativa di alcuni proprietari terrieri? Quali antichi culti pagani sopravvivevano ancora nella Triora del tempo?

E’ con queste premesse che Ippolito Edmondo Ferrario, studioso di folklore ligure, analizza i drammatici fatti che videro coinvolta l’antica podesteria genovese nel sedicesimo secolo.

“L’autore ha saputo rielaborare felicemente l’argomento, e con particolare acume, sviluppando un’originale analisi dei fatti storici, che si appoggia sugli studi più importanti, amplificandone la portata” (L. Lanteri, Sindaco di Triora).

“Triora, Anno Domini 1587.Storia della stregoneria nel Ponente Ligure” è il primo e più completo studio sul grande processo alle streghe in Italia, da oggi accessibile anche per i lettori stranieri.

"L'autore ricostruisce la situazione sociale ed economica del tempo, approfondendo nel contempo usi e tradizioni per meglio mettere a fuoco l'origine e la figura della strega nel'immaginario collettivo".

Carla Valentino "Il Giornale"

"Quello di Ferrario è il primo e più completo studio sul grande processo alle streghe in Italia".

Stefano Delfino "La Stampa"

"Di certo è il primo e più completo studio sul grande processo alle streghe in Italia. L'autore na ha approfondito gli aspetti più oscuri soffermandosi in particolare sulle aspre lotte politiche all'interno della comunità del tempo e analizzando le usanze di origine pagana sopravvissute al cristianesimo".

"Il Secolo XIX"


Triora…terra di streghe

a cura di Ippolito Edmondo Ferrario
De Ferrari Editore, 200 pagine
Con le prefazioni di Andrea G.Pinketts, Daniele G.Genova, Ippolito Edmondo Ferrario e del Sindaco di Triora.
Con il Patrocinio della Regione Liguria, della Provincia di Imperia e del Comune di Triora.

Triora, antica Podesteria Genovese, un tempo città fortificata e nodo cruciale dei commerci fra Liguria, Francia e Piemonte, nel 1587 fu teatro di uno dei più drammatici processi per stregoneria istituito dalle autorità civili e religiose. I documenti, conservati nell’Archivio di Stato di Genova, parlano di decine di donne incarcerate ingiustamente, alcune morte fra i tormenti della tortura, altre tradotte nelle carceri del Doge e sulla cui sorte non si seppe più nulla. Oggi Triora è un silente borgo medioevale dell’estremo Ponente Ligure, ancora conosciuto come il paese delle streghe e apprezzato per le sue bellezze architettoniche e naturali.

A breve, nella centrale piazza della Collegiata, sorta su un precedente fanun pagano, aprirà i battenti il Centro Studi Internazionale sulla Stregoneria. Dopo anni di abbandono il borgo torna a rivivere proprio grazie alle sue bàgiue, le misteriose streghe che nelle notti di tempesta si radunavano alla Ca Botina, al di fuori delle mura del borgo, per danzare con il diavolo.

Triora…terra di streghe è un biglietto di sola andata per l’ignoto.

Quattordici incubi partoriti nella notte più nera accompagneranno il vostro viaggio.

Quattordici racconti da leggersi al calar delle tenebre, quando mani invisibili ghermiranno rabbiose i vostri usci sbarrati, reclamando la vostra presenza al sabba…


Le tre bocche di Cerbero

Il caso di Triora: le streghe prima di Loudun e di Salem.
Postfazione di Giulio Giorello 12,5x19 cm, Tascabili Bompiani, 2004

Triora, alla lettera le tre bocche di Cerbero: un caso tutto italiano, ma anche molto europeo. Cosa si nasconde dietro la misteriosa scomparsa delle donne accusate di stregoneria, torturate e infine deportate da quell’antico borgo dell’Alta Valle Argentina? Quali intrighi, violenze o sottili giochi di potere sono custoditi dal silenzio che, ancora oggi, impedisce di far luce sul destino che attese le protagoniste di questa vicenda? Mettersi sulle tracce del Maligno, che avrebbe sconvolto la vita della ricca cittadina ligure sul finire del Cinquecento, rappresenta una prospettiva privilegiata per interrogarsi sulla nostra modernità e soprattutto sulla cultura del nostro paese: all’apparenza così devoto, di fatto così sensibile all’utilità del male. Giulio Giorello.


Le tre bocche del drago

Alan D.Altieri, Danilo Arona, Giacomo Cacciatore, Riccardo Fassone, Remo Guerrini, Gianfranco Nerozzi, Gian Maria Panizza, Edoardo Rosati
14x21 cm, 209 pagine, Larcher Editore 2004

Questa non è un’antologia di racconti, ma un vero e proprio romanzo ibrido, scaturito dalla mente di otto scrittori che hanno lavorato l’uno indipendentemente dall’altro. Un esperimento letterario e di “magia estetica” mai provato prima.

Si tramanda che, dopo l’ultimo passo della Norma, Lilith scandisse alle sue adepte un’oscura profezia in grado di agghiacciare il sangue nelle vene alle Figlie della Notte. Così recitava il vaticinio: “Guardati da Colui che camminerà sulla terra nel Giorno Segreto e che calpesterà la testa delle streghe. Discendente da sangue di strega impura che ucciderà la propria madre. L’unica con tre bocche che non appartengono alla Norma”.

“I vecchi sono innocui. Giocano sulla Schiena del Drago. Non dormono la notte per raccontarsi storie…”. Ancora una Veglia. Forse la più inquietante che i ragazzi del Circolo del Venerdì abbiano mai fatto. Forse la loro ultima Veglia. La schiena del Drago non ha mai sgroppato così di brutto.


Il Paese del Tramonto.Demoni, spettri e streghe della notte triorese

Di Ippolito Edmondo Ferrario
12,5x 21 cm 97 pagine,  De Ferrari 2004
(L’autore ha deciso di devolvere il proprio ricavato dalla vendita del volume a favore del Servizio di Assistenza Pediatrica della Lega Italiana per la Lotta Contro i Tumori, sez. Milanese)
Con il Patrocinio del Comune di Triora. Prefazioni di Sandro Oddo (vicedirettore de "Le stagioni di Triora"), Luana Bertol (Assessore al Turismo del comune di Triora), Simona e Sonia Pastor (Proprietarie dell'Albergo Colomba d'Oro di Triora)

A Triora nel mese di ottobre si organizza il convegno dedicato alla stregoneria, e uno spettacolo teatrale dedicato alle streghe viene inscenato ogni anno ad agosto. I carrugi del paese, i negozi, tutto sembra ricordare loro, le “bagiue”, le misteriose donne che la notte si incontravano segretamente presso la Cabotina. Al di là del clamore degli avvenimenti, esiste un’altra realtà che si mostra solo al calare delle tenebre e ci chiama a sé dal suo eterno silenzio. E’ il Paese del Tramonto, un luogo popolato da spiriti, da antichi dei e streghe che sono stati a vegliare sull’antico borgo per proteggere coloro che ancora vi abitano. Qui si narrano le storie di Isabò la strega, del fantasma errante di Battistina, del ritorno a casa di Andrea Anfossi di Castellano e della lotta per la difesa del Santo Graal.un piccolo paese con un’anima immensa.

Un borgo di montagna che sembra vivere solo nei sogni, non solo esiste, ma parla ogni giorno a chi vi abita o a chi lo visita, attraverso le sue strade, le luci, gli angoli nascosti, le pietre che da secoli ne compongono l’essenza più vera.

Se il tempo potesse fermarsi, lo farebbe a Triora.

Non esiste luogo così denso di storia , di mistero e di magia che riesca a trasmettere così tante diverse sensazioni anche “a distanza”. Anche in chi non vi è mai stato, ma ne sente il richiamo forte e inequivocabile.

Il Paese del Tramonto è un luogo dell’anima, che si svela solo a chi ha la predisposizione adatta per accogliere non le parole, ma i segni, le percezioni, le immagini racchiuse tra le sue mura, i suoi edifici e gli scorci dei suoi suggestivi panorami.

La fantasia è il pane della vita solo per certi uomini, quelli più sensibili al mondo interiore.

Tutto può finire, ma non quello che viene dal cuore.

Tutto, però, prima o poi, ritorna al tempo.

Un tempo lontano secoli, quelli che hanno segnato la storia di un posto ricco di fascino e che non si possono calcolare come fanno gli umani.

Le amnesie del cuore di chi oggigiorno è preso dalla materialità della propria esistenza, non permettono di riconoscere le alchimie tra gli esseri umani. Eppure esistono.

Anche se vengono facilmente offuscate da tutto ciò che ci trascina e confonde in questa miserevole esistenza verso mete che non portano da nessuna parte, ma ci appaiono sempre miraggi.

Ci si potrebbe chiedere se cambierà qualcosa, prima o poi.

Ma l’uomo è pronto a dimenticare i tempi che furono, disposto a ignorare che proprio a loro deve la sua attuale condizione umana.

Triora è un luogo del passato, potrebbe dirsi. Ma è anche un luogo del presente, e soprattutto del futuro. Vive nei cuori di chi vi abita , di chi è passato di lì anche solo per poco e ne ha respirato l’aria che ormai gli è entrata nel sangue. Triora concentra in sé stessa un tempo senza tempo.

Tutto questo è possibile solo per magia.

Quella che non si incontra per caso nelle strade del mondo, perché niente è per caso e la fine non esiste, perché ricomincerà.

Gli esseri straordinari che sono vissuti in luoghi come questo, Isabò, Andrea Anfossi e gli altri di cui parla “Il Paese del Tramonto” rivivono non solo nelle pagine del libro, ma nel Tempo, quello che o cambia, o cambia noi.

Si tessono le trame di tante esistenze attraverso i pensieri, e tante idee creano legami.

Le persone vanno e vengono, le anime restano.

Se potessero scegliere, resterebbero a Triora. Dove vivono persone capaci di accoglierle come se tornassero da un lungo viaggio in luoghi misteriosi e dei quali hanno il coraggio di non chiedere nulla. Perché non esistono solo i legami di sangue, quelli che contano davvero, sono i legami dell’anima.

Triora.org

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