Negli ultimi giorni ha piovuto un po' e la foresta sembra rinverdita dalla benefica carezza del cielo. Starmene in silenzio a cacciar via da qui i pensieri che mi fanno male e che inaridiscono la terra attorno a me mi ha giovato al punto che quasi non sembra sia accaduto nulla. L'aria è ancora umida e pregna di quella nebbiolina a me tanto cara, che non scompare con l'arrivo del Sole ma resta a farmi compagnia fino a sera, quando la luce ancora flebile della Luna fa capolino tra le fronde degli alberi.

Gli arbusti sparsi per il bosco hanno iniziato a tingersi di rosa e l'erica, che ho piantato qua e là al mio arrivo qui, timidamente si mostra ai miei occhi e mi avvolge i piedi nudi in un ruvido ma affettuoso tappeto verde.

Così mi siedo a terra in punto che sta a metà tra la capanna e il laghetto e con il naso all'insù rubo a questo luogo, che giorno dopo giorno mi dà tanto, quel po' di serenità che guarisce il mio spirito. Le ore scorrono alla velocità del lampo senza che nulla sembri cambiare, come se niente attorno a me possa invecchiare, senza che io stessa invecchi. Con lo sguardo perso e la mente altrove a stento mi rendo conto che è trascorso ben più di qualche istante da quando mi trovo qui, seduta sul terriccio che inzia a farsi umidiccio per la serata che incalza sul giorno. Ma che importa se la giornata è andata... io sto bene così... abbandonata tra le foglie d'autunno, la neve d'inverno, il profumo dei fiori in primavera e i raggi che mi riscaldano le membra d'estate...